Il settore agricolo lombardo mostra segnali di ripresa moderata, spinta principalmente dal lattiero-caseario e dall’orticoltura, ma con evidenti differenze a livello territoriale e costi elevati.
Secondo il report dell’Osservatorio agricoltura di Unioncamere Lombardia, in provincia di Sondrio, il numero di aziende agricole è in calo, passando a 2.006, un decremento del 2,1%. Questo riflette un fenomeno strutturale che porta alla chiusura di piccole imprese a favore di realtà più grandi, in grado di integrare agricoltura, trasformazione e accoglienza. A livello regionale, il calo è marginale, con una diminuzione dello 0,8% ma un aumento della dimensione media delle aziende.
Il settore lattiero-caseario continua a essere un pilastro economico, con consegne di latte vaccino pari a 27.210 tonnellate, mantenendo stabilità rispetto all’anno precedente. Le imprese di montagna riescono a valorizzare la qualità del prodotto. In Lombardia, cresce la domanda di formaggi DOP, come il Grana Padano, la cui produzione è aumentata del 4,3%.
Tuttavia, il settore vitivinicolo in Valtellina affronta sfide maggiori, con un’indice di redditività negativo. Le rese sono stabili, ma i margini economici sono ridotti a causa della debolezza della domanda estera e della prudenza del mercato interno.
Le esportazioni agroalimentari di Sondrio mostrano un calo del 3,4%, raggiungendo 81,7 milioni di euro. Contrariamente, l’export agroalimentare lombardo ha registrato una crescita dell’8,8%. Le condizioni climatiche del semestre sono state favorevoli, dopo un 2024 difficile, ma rimangono preoccupazioni per i costi di produzione, ancora elevati.
