L’analisi della situazione bancaria in India evidenzia che la quota di crediti deteriorati lordi rimarrà ai minimi storici, a meno che la crescita economica non subisca significative fluttuazioni. Questo è quanto emerge dal report della Reserve Bank of India (RBI), pubblicato recentemente.
La RBI prevede tassi di crescita economica del 6,5% e del 6,7% per il 2026 e il 2027. Attualmente, il rapporto dei crediti deteriorati lordi per 46 banche è stabile al 2,3%, con una modesta previsione di aumento al 2,5% entro marzo 2027. Tuttavia, in scenari avversi in cui la crescita possa rallentare, si stima che la quota di crediti deteriorati possa salire al 5,3% o al 5,6%.
Negli ultimi anni, si è osservato un miglioramento nella qualità degli attivi bancari, grazie a strategie di recupero e cancellazione di prestiti problematici, oltre a una maggiore solidità patrimoniale e liquidità. Il tasso di adeguatezza patrimoniale delle banche considerate ha toccato il 17,2% a marzo 2025, con una lieve contrazione prevista al 17% due anni dopo, in linea con le previsioni della RBI.
Nonostante i progressi, i prestiti al dettaglio hanno visto un aumentare delle insolvenze, soprattutto nei settori delle carte di credito, prestiti personali e microfinanza, dovuto all’adozione di politiche più aggressive nel prestare a clientela a rischio. Contestualmente, il debito delle famiglie indiane, pur essendo cresciuto, resta sotto la media dei mercati emergenti, attestandosi al 41,9% del PIL.
Le statistiche mostrano che i prestiti al consumo rappresentano una porzione significativa del debito familiare, ma i rischi economici legati a questo indebitamento sono considerati contenuti, anche se si raccomanda di monitorare con attenzione l’evoluzione del debito tra i profili a basso rating.