Il Covid continua a essere attuale nelle festività natalizie, nonostante i riflettori sembrino essersi spenti. L’ultima variante segnalata è XEC, considerata dagli esperti “destinata a dominare l’ondata invernale”. XEC è un ricombinante di discendenti di Omicron e sembra mantenere una certa similitudine con le varianti trattate dagli ultimi vaccini Covid, in particolare JN.1 e KP.2. Nicole Doria-Rose del Vaccine Research Center sottolinea che XEC presenta solo quattro cambiamenti di aminoacidi rispetto a queste varianti.
La nascita di XEC è attribuita a un evento di ricombinazione, probabile in un individuo immunodepresso co-infettato da più varianti di Sars-CoV-2. L’epidemiologo Bill Hanage suggerisce che la variante possa essere emersa in Germania durante il torneo di calcio Euro 2024, dove è stata identificata per la prima volta il 7 agosto. Nonostante le origini indeterminate, XEC si è diffusa rapidamente nel mondo; già nella seconda settimana di ottobre rappresentava il 17% delle sequenze Sars-CoV-2 globali.
XEC è sotto monitoraggio dall’OMS da fine settembre, a causa della sua crescente diffusione. Negli Stati Uniti, il sistema di sorveglianza genomica ha confermato la presenza di XEC e i Centers for Disease Control and Prevention stimano che stia rapidamente aumentando. Anche se potrebbe non crescere al ritmo previsto, molti esperti ritengono che diventerà la variante dominante, senza però causare sintomi più gravi rispetto alle varianti esistenti.
Doria-Rose e Sato, virologo dell’Università di Tokyo, avvertono che la ricombinazione può aiutare il virus a mutare più velocemente, migliorando la trasmissibilità e l’evasione immunitaria. Fino ad ora sono state identificate 60 varianti ricombinanti di Sars-CoV-2, alcune globali e altre più locali. Tuttavia, il monitoraggio delle nuove varianti è diventato complicato dalla riduzione dei sequenziamenti, in seguito alla fine delle emergenze sanitarie.
Sato ha notato che ogni anno si verifica un importante evento di evoluzione della variante Omicron. Nel suo studio pubblicato su ‘The Lancet’, ha stimato che il numero di riproduzione effettiva di XEC negli Stati Uniti sarebbe superiore del 13% rispetto alla variante predominante. Anche se il Covid è diventato più gestibile per molte persone sane, continua a causare più ricoveri dell’influenza, evidenziando la necessità di proteggere le popolazioni vulnerabili.