lunedì, Ottobre 7, 2024
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Covid, adolescenti ‘più maturi’ dopo il lockdown: la scoperta

I lockdown imposti durante la pandemia di Covid-19 hanno avuto un impatto significativo sulla salute mentale e sullo sviluppo cerebrale degli adolescenti, portandoli a invecchiare precocemente. Un recente studio dell’Università di Washington ha rivelato che le femmine hanno mostrato un’accelerazione della maturazione cerebrale di 4,2 anni, mentre nei maschi si è registrata un’accelerazione di 1,4 anni. Nonostante la pandemia sia stata percepita principalmente come una crisi sanitaria, ha anche generato cambiamenti sostanziali nelle vite dei teenager.

I ricercatori, guidati da Patricia Kuhl e Neva Corrigan, avevano iniziato la ricerca nel 2018 su un campione di 160 adolescenti di età compresa tra i 9 e i 17 anni, per studiare i normali cambiamenti cerebrali durante l’adolescenza. Tuttavia, a causa della pandemia, il follow-up programmato per il 2020 è slittato al 2021, cambiando l’obiettivo dello studio. Focalizzandosi sullo spessore della corteccia cerebrale, i ricercatori hanno osservato che i partecipanti mostravano un assottigliamento maggiore del previsto; questo fenomeno era più pronunciato nelle femmine, che presentavano una corteccia corticalmente più sottile in tutte le aree del cervello, mentre i maschi mostrano assottigliamento solo nella corteccia visiva.

L’assottigliamento della corteccia cerebrale è un fenomeno naturale legato all’età, ma condizioni come lo stress cronico possono accelerarlo. Poiché l’isolamento sociale ha avuto un effetto profondo sulla salute mentale degli adolescenti, è emerso che le ragazze, più inclini a legami sociali, hanno sofferto maggiormente rispetto ai ragazzi, che tendono a valorizzare l’attività fisica in gruppo.

Kuhl suggerisce che questo differente impatto potrebbe derivare dalle diverse modalità con cui maschi e femmine affrontano lo stress, con le ragazze che avvertono maggiormente la mancanza di interazioni sociali. Sebbene non sia chiaro se questo danno sia irreversibile, la ricercatrice ipotizza la possibilità di un rallentamento nell’assottigliamento cerebrale una volta ripristinate le interazioni sociali.

Le ripercussioni di questa accelerazione nella maturazione cerebrale sono ancora sconosciute, sollevando interrogativi su come ciò possa influenzare la funzionalità cognitiva nei teenager. La pandemia, quindi, ha messo in luce la vulnerabilità del cervello adolescenziale, evidenziando la necessità di ulteriori ricerche per comprendere a fondo questi cambiamenti.

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