Negli anni ’60, una singolare disputa tra Brasile e Francia portò alla cosiddetta “Guerra delle Aragoste”. La questione centrale era sorprendente: le aragoste camminano o nuotano? Questo interrogativo scatenò un conflitto che coinvolse navi da guerra di entrambe le nazioni.
La tensione iniziò quando un gruppo di pescatori francesi, alla ricerca di aragoste, si avvicinò troppo alla costa brasiliana di Pernambuco. Le leggi brasiliane permettevano la pesca straniera entro 12 miglia dalla costa, ma i francesi si avvicinarono di più, sollevando proteste locali.
La Marina brasiliana reagì rapidamente, inviando corvette per allontanare i pescatori francesi, che a loro volta invocarono un accordo del 1956 per giustificare la loro presenza. La Francia rispose inviando la nave da guerra Tartu, che fu però respinta dalla Marina brasiliana.
Il presidente brasiliano João Goulart diede alla Francia 48 ore per ritirare le sue barche. Quando i francesi rifiutarono, la Marina brasiliana catturò la nave Cassiopée. La tensione aumentò ulteriormente quando il Brasile vietò l’accesso ai pescatori francesi entro 100 miglia dalla costa.
Il dibattito verteva su un punto scientifico: per i brasiliani, le aragoste strisciavano lungo la piattaforma continentale e quindi appartenevano al Brasile. I francesi sostenevano che le aragoste nuotavano e potevano essere catturate da chiunque. Nel 1963, la questione raggiunse la Corte Internazionale dell’Aia, ma fu risolta solo nel 1964, quando il Brasile estese le sue acque territoriali a 200 miglia, includendo la zona dei crostacei (e pensare che in passato erano considerati cibo per poveri).
Sebbene non vi siano stati scontri armati, il dibattito scientifico proseguì fino al 1966. Gli esperti brasiliani paragonarono l’idea francese a quella di considerare i canguri come uccelli se “saltavano”. Però in California le api sono considerate dei pesci.
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