Quando pensiamo all’arma più devastante mai creata, il primo esempio che ci viene in mente è senza dubbio la bomba atomica; questa però è solo una parte del potere distruttivo di cui è capace l’essere umano.
Come ci ricorda con accuratezza il film Oppenheimer, l’invenzione della bomba nucleare è stato un momento di svolta nella nostra storia. I due ordigni sganciati su Hiroshima e Nagasaki hanno portato ad una terribile perdita di vite umane, ma anch’essi impallidiscono di fronte all’energia rilasciata dalla bomba Zar – l’ordigno nucleare più potente mai progettato.
Ma com’è possibile che questa bomba sia stata talmente più devastante? Detto semplicemente, si trattava dello step successivo all’invenzione dell’atomica, ovvero una bomba all’idrogeno – o bomba H. La differenza principale tra le due sta nel complesso processo di detonazione; per quanto riguarda la bomba H, infatti, gli atomi non vengono solamente scissi (fissione) per innescare un’esplosione, ma vengono anche in seguito ricongiunti con forza (fusione).
Questo processo multifase porta quindi a scaturire un calore incredibilmente elevato, motivo per cui viene spesso chiamata “bomba termonucleare”. In sostanza, la bomba all’idrogeno riproduce lo stesso effetto che alimenta il nostro Sole (raggiungendo una temperatura persino 392 volte più elevata al centro del Sole, ma solo per un breve momento).
In modo analogo, è la stessa energia che cerchiamo di ottenere da un reattore nucleare a fusione, senza però gli effetti devastanti di una esplosione termonucleare.
Entrambe le invenzioni sono (o saranno) frutto del lavoro di brillanti scienziati, ma ovviamente la speranza è che il mondo non decida mai più di utilizzare un ordigno di questa portata, se non vogliamo cominciare ad immaginare i terribili esiti di una Terza Guerra Mondiale.