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martedì, 21 Gennaio, 2025
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Cosa ne penso dell’addio alla Roma

Daniele De Rossi è tornato a parlare della sua esperienza a Roma durante la ‘Sport Industry Talk’ al Maxxi. L’ex tecnico giallorosso, esonerato dopo sole quattro giornate di campionato, ha condiviso riflessioni sul calciatore più forte con cui ha giocato, Francesco Totti. De Rossi ha descritto Totti come un leader silenzioso dotato di una luce particolare, sottolineando anche la sua venerazione per Zidane come avversario e la difficoltà di affrontare Seedorf, considerato fisicamente e tecnicamente superiore.

Riguardo al suo esonero, De Rossi ha scelto di non commentare. Ha spiegato che, nella sua seconda esperienza come allenatore, era visto come un amico da alcuni giocatori, e ha enfatizzato l’importanza di gestire le risorse umane nello spogliatoio. Ha sostenuto che la conoscenza calcistica è fondamentale, ma la gestione del gruppo è altrettanto cruciale.

Parlando dell’importanza di vincere nello sport, ha affermato che la vittoria conferisce rispetto e credibilità, citando Gasperini come esempio per il suo impatto positivo su un club. Ha puntualizzato che a volte le sconfitte nelle finali non devono oscurare il valore del percorso compiuto. De Rossi ha sottolineato che, pur avendo vinto poco a livello di club, ricorda con maggiore affetto il trionfo del Mondiale rispetto alla sconfitta nell’Europeo del 2012, affermando che la vittoria non porta necessariamente felicità.

In merito alle riforme nel calcio, De Rossi ha espresso il suo pensiero senza azzardare proposte concrete, riconoscendo l’influenza degli interessi economici nel mondo del calcio. Ha confrontato la situazione del calcio con quella del tennis, evidenziando come il successo di giovani atleti stia avvicinando l’italiano alla cultura del tennis.

Infine, De Rossi ha commentato il successo di Jannik Sinner e della squadra italiana di Coppa Davis. Ha evidenziato l’importanza di avere figure in cui identificarsi sia per i tifosi che per i dirigenti, sottolineando che il successo genera un altro tipo di soddisfazione nel pubblico e nei sostenitori. Il trionfo, quindi, non è solo sportivo ma anche un’importante fonte di rappresentanza e orgoglio per i tifosi.

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