La legge della trivialità, formulata da C. Northcote Parkinson nel 1957, sostiene che le persone in un’organizzazione tendono a dare un peso sproporzionato a questioni banali. Mentre, al contrario, le questioni più serie – paradossalmente – potrebbero occupare un peso ridotto.
Parkinson illustrò questo concetto con un esempio: un comitato incaricato di approvare i piani per una centrale nucleare passava la maggior parte del tempo a discutere di dettagli minori, come i materiali per un capanno delle biciclette, trascurando il progetto complesso della centrale. Questo fenomeno è noto anche come “effetto capanno delle biciclette”.
I problemi complessi, come la progettazione di una centrale nucleare, sono difficili da comprendere, quindi le persone tendono a fidarsi degli esperti. Al contrario, tutti possono immaginare un semplice capanno per biciclette e quindi vogliono contribuire alla discussione su questi dettagli facilmente comprensibili.
Questa tendenza è stata osservata anche nello sviluppo software, dove è stata coniata l’espressione “bike-shedding”, popolarizzata nel 1999 dal programmatore danese Poul-Henning Kamp. La ricerca comportamentale ha confermato che le persone tendono a spendere più tempo del necessario su piccole decisioni e meno tempo su decisioni importanti.
I principi correlati includono la legge di Wadler, che afferma che gran parte delle discussioni sulla progettazione dei linguaggi di programmazione si concentra sulla sintassi piuttosto che sulla semantica, e la legge di Sayre, che sostiene che “in ogni disputa, l’intensità del sentimento è inversamente proporzionale al valore delle questioni in gioco.“
Che paradosso, vero? A proposito: ecco a voi enigmi che non vi faranno dormire la notte e altri paradossi affascinanti.