La decisione del comune di Figline e Incisa Valdarno di riservare la piscina comunale a sole donne musulmane per un corso di nuoto ha suscitato forti critiche da parte della destra italiana, in particolare della Lega e dei Fratelli d’Italia, che hanno etichettato l’iniziativa come razzista. Questo corso, programmato per un’ora settimanale, è pensato per consentire alle donne musulmane di praticare nuoto in un ambiente che rispetti le loro usanze religiose, sotto la guida di istruttrici donne. Il presidente della Uisp Toscana, Marco Ceccantini, ha affermato che l’iniziativa è una risposta a una richiesta delle donne musulmane della zona, che trovano difficile nuotare senza un burkini. Ceccantini ha sottolineato che il progetto si basa su valori di inclusione e parità di opportunità nello sport e ha spiegato che il corso si svolgerà in un orario in cui la piscina resta inutilizzata.
Attualmente, sette donne si sono iscritte al corso, con il supporto di due allenatrici. Il sindaco Valerio Pianigiani ha dichiarato che questa iniziativa non limita i diritti di nessuno, anzi li amplia, cercando di coinvolgere donne che altrimenti sarebbero escluse dallo sport. Tuttavia, la destra ha espresso forti critiche, sostenendo che si tratta di una forma di segregazione anziché un’integrazione. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha denunciato la situazione come discriminatoria, accusando la sinistra di aver cancellato diritti conquistati dalle donne. Analoghe le posizioni di Susanna Ceccardi e Elena Meini, che hanno descritto il corso come un progetto di apartheid per le donne musulmane, affermando che gli immigrati musulmani tendono a isolarsi, perpetuando usi incompatibili con i diritti delle donne in Occidente. Il deputato della Lega, Andrea Barabotti, ha etichettato la proposta come anticostituzionale e ha chiesto un passo indietro da parte del sindaco e del Partito Democratico toscano.
L’iniziativa continua a generare un vivace dibattito politico, riflettendo le dinamiche più ampie riguardanti l’integrazione sociale in Italia e le sfide che la diversità culturale porta con sé.