Barba e capelli gratis per i più bisognosi. E il Comune a far da call center. Angelo Di Pietro, 61 anni – 62 ad aprile – alza la serranda della sua barberia in via Ignazio Missoni, a Tivoli, nel giorno in cui dovrebbe restare chiusa, e fa quello che sa fare meglio: tagliare (o rasare) i capelli e sistemare basette, pizzetto, baffi. Con una mano stringe forbici e rasoi, mentre con l’altra aiuta chi è in difficoltà economica e sociale a causa del coronavirus.
L’iniziativa solidale messa a punto dal barbiere filantropo ha preso il via quattro giorni fa ed è pronta a ripetersi un lunedì al mese – dalle 15 alle 19,30 – grazie anche al supporto del Comune di Tivoli e all’assessorato alle Politiche sociali: “Ho proposto all’amministrazione comunale di poter mettere a disposizione dei cittadini più fragili la mia barberia per alcune ore al mese – racconta Angelo – Il Comune ha accolto la mia proposta e la sosterrà prendendo gli appuntamenti telefonici”. Chi è interessato e in difficoltà, potrà chiamare il “numero amico” (3356088907), al quale risponderà un’assistente sociale che valuterà la richiesta e la trasferirà direttamente al barbiere entro il venerdì precedente.

La bontà di Angelo ha subito scaldato il cuore degli abitanti tiburtini e conquistato anche quello delle istituzioni del territorio. “L’obiettivo – precisa Di Pietro – è riuscire ad accontentare più cittadini possibili e raddoppiare l’appuntamento per soddisfare almeno una trentina di richieste al mese, una quindicina in un giorno”. A muoverlo, la passione. “Ho iniziato ad armeggiare con gli strumenti del mestiere nel ’74, all’età di 15 anni. Da allora, non mi sono più fermato”. Angelo ha sempre assistito i più bisognosi, “fin da bambino”. Anche questa volta, non ha voluto tirarsi indietro. “Qui sono in tanti a non potersi permettere di pagare un taglio. Il Covid ci ha piegato, ma sapremo rialzarci. Sebbene la gente non abbia più soldi”. In tanti sono stati costretti a chiudere i battenti.
Eppure, la pandemia non è riuscita a sbarrare le porte della solidarietà. Neppure quella di Angelo e del suo barber shop: è rimasta aperta con le sue tre postazioni da lavoro e un angolo dedicato ai bambini – “per farli stare buoni” – fatto di pareti colorate e mongolfiere disegnate, una sedia a forma di cavalluccio e un tablet sul quale guardare i cartoni animati. Perché il barbiere filantropo pensa proprio a tutti. “Vorrei aiutare anche le persone disabili e con handicap – dice – andare da loro e tagliare i capelli a domicilio gratuitamente. Ma affinché nessuno se ne approfitti, chiederò anche questa volta un aiuto al Comune”.