Angelo TestaLa nuova organizzazione dettata dai piani del PNRR e dal DM 77 non deve essere calata dall’alto ma occorre sia condivisa con i Medici perché paradossalmente potrebbero non integrarsi completamente nel progetto di una buona sanità prossima, presente, disponibile e a misura del medico ma soprattutto del paziente. È quanto chiedono i delegati al Congresso nazionale del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami), riuniti a Isola delle Femmine-Palermo dal 5 al 9 ottobre 2022, dopo aver approvato la relazione del Presidente Nazionale Angelo Testa, dandogli mandato «di proseguire in tutte le sedi preposte con le iniziative volte a contrastare lo smantellamento della sanità pubblica, di far recuperare ai medici potere salariale e migliori condizioni di lavoro, di promuovere una formazione in Medicina Generale specialistica universitaria».

I delegati ritengono infatti che «il Corso di Formazione in Medicina Generale abbia urgente bisogno di una riforma complessiva che valorizzi i contenuti scientifici con equiparazione del trattamento economico e con la necessaria abolizione delle incompatibilità», e chiedono «investimenti anche sul capitale umano e non unicamente su quello immobiliare, sulla formazione universitaria in Medicina Generale e non sul numero di borse che già sono occupate solo in parte».

Il congresso è stato l’occasione per segnalare «il forte rischio di creare strutture/contenitori vuoti con attrezzature diagnostiche che potrebbero essere messe in condizione di non funzionare perché i finanziamenti del PNRR sanità   non incideranno più di tanto sull’assunzione e il reperimento di personale sanitario» e per ribadire «che i Medici debbano essere messi in condizione di svolgere al meglio la propria attività professionale e non essere costretti a sempre nuove mansioni, imposte a titolo gratuito».

I delegati infine chiedono: la ricettazione on line con definitiva abolizione del cartaceo da consegnare al paziente, il personale di studio totalmente a carico del sistema, la prescrizione diretta dei farmaci e delle prestazioni sanitarie da parte degli specialisti, l’abolizione della burocrazia inutile e l’autocertificazione del cittadino per i primi tre giorni di malattia.

 

 



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