Il cortometraggio intitolato “Luce tra i frammenti. Il viaggio di Mira, dalla scoperta della malattia alla speranza con Car-T”, presentato da Gilead Sciences Italia, ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare sia la comunità sia i pazienti riguardo al percorso di cura e alle possibilità di guarigione. Carmen Piccolo, direttore medico di Gilead Sciences Italia, ha sottolineato l’importanza di questo progetto, mirato non solo a supportare i pazienti nella loro sfida con la malattia, ma anche a fornirgli informazioni preziose sui vari scenari e trattamenti a disposizione.
Il cortometraggio, realizzato in animazione 2D dagli studenti del Triennio in cinema e animazione della Naba e patrocinato da Ail-Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma e La Lampada di Aladino Ets, narra il “patient journey” di una paziente che affronta il trattamento con Car-T. La storia si snoda dalla diagnosi della malattia fino al trattamento e alla remissione, mettendo in luce le difficoltà e le emozioni che accompagnano questo percorso. Ostacoli, paure, ansia e incertezze sono parte integrante della narrazione, fino a culminare nel momento in cui si presenta la possibilità di una cura con le Car-T, una terapia innovativa che riaccende la speranza.
Piccolo ha evidenziato come, in passato, le diagnosi nel contesto di patologie gravi presentassero spesso prognosi molto sfavorevoli, ma ha anche fatto notare che oggi ci sono storie di guarigione, grazie ai progressi della medicina e alle nuove terapie. L’iniziativa del cortometraggio non solo si propone di ispirare i pazienti, ma anche di educare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla possibilità di affrontare e superare le malattie ematologiche mediante innovativi trattamenti.
In conclusione, questo progetto rappresenta un importante passo verso la creazione di maggiore consapevolezza e supporto per coloro che si trovano a vivere un’esperienza simile, ritenendo che la condivisione delle storie e delle esperienze possa essere un elemento cruciale nella lotta contro le malattie gravi. Grazie a iniziative come queste, si spera di contribuire non solo alla cura, ma anche al miglioramento della qualità della vita dei pazienti.