Il Governo ha deciso di non confermare la riduzione del Canone Rai nella nuova legge di bilancio, che nel 2024 era sceso a circa 70 euro. Per il 2025, il prezzo del Canone tornerà a 90 euro annui, ma rimane la possibilità di non pagarlo seguendo alcune indicazioni.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva rassicurato i cittadini sulla conferma della riduzione del Canone, affermando che quanto stabilito nell’anno precedente sarebbe stato mantenuto. Tuttavia, a seguito della firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla nuova legge di bilancio il 24 ottobre, non è stato fatto alcun riferimento alla prevista riduzione. Anche il Documento programmatico di bilancio 2025 non menziona la riduzione del Canone. Nonostante ciò, la Lega, partito di Matteo Salvini, ha promesso una progressiva riduzione fino all’abolizione definitiva del Canone nel 2030.
Esistono comunque modalità per richiedere l’esonero dal pagamento del Canone. Secondo l’Agenzia delle Entrate, il pagamento è obbligatorio per chiunque possieda un apparecchio televisivo, dovendo essere versato annualmente da una sola persona per famiglia. Per chi non ha un televisore, è possibile presentare una dichiarazione sostitutiva, dichiarando che nell’abitazione non è presente alcun apparecchio TV, utilizzando il modello disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Inoltre, alcune categorie di persone possono richiedere l’esonero dal pagamento del Canone. Questo include cittadini che hanno superato i 75 anni, con un reddito annuale complessivo proprio e del coniuge non superiore a 8.000 euro, senza conviventi con reddito. Anche funzionari diplomatici, di organizzazioni internazionali e militari di cittadinanza non italiana possono beneficiare di questa esclusione.
Infine, sebbene non ci siano scostamenti nel taglio del Canone nella legge attuale, esiste l’opzione di proporre emendamenti in Parlamento, i quali potrebbero introdurre modifiche. Una delle possibilità, che potrebbe generare ulteriori discussioni, è la proposta della Lega per eliminare il Canone Rai aumentando il numero di pubblicità trasmesse.