Dopo un lungo viaggio, molte persone soffrono di sintomi sgradevoli legati al “jet lag”, o sindrome da fuso orario, che si verificano quando il corpo deve adattarsi a nuovi fusi orari, causando uno squilibrio tra il ritmo circadiano interno e l’orario locale. I sintomi più comuni includono disturbi del sonno, mal di testa, difficoltà di concentrazione, irritabilità e problemi digestivi.
Secondo l’esperto Roberto Manfredini dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, non tutti soffrono dello stesso modo il jet lag: circa un terzo delle persone lo sperimenta significativamente, un terzo ha sintomi leggeri e un terzo non ne è affatto colpito. Fattori come l’età, le abitudini di sonno e la direzione del viaggio influenzano la gravità dei sintomi. Viaggiare verso ovest è generalmente più facile rispetto a viaggiare verso est, poiché l’ampliamento della giornata consente al corpo di adattarsi meglio. Al contrario, viaggiare verso est comporta un accorciamento della giornata, più difficile da gestire per il nostro corpo.
I sintomi del jet lag includono difficoltà ad addormentarsi, sonnolenza diurna, mal di testa, irritabilità e problemi digestivi come alterazioni intestinali. Questo disturbo, causato da disidratazione, mancanza di sonno e stress, impatta notevolmente sull’energia e sulla concentrazione.
Per affrontare il jet lag, esistono diverse strategie efficaci. Prima della partenza, è consigliabile allineare gradualmente gli orari di sonno e pasti a quelli della destinazione. Durante il volo, impostare l’orologio sull’ora del luogo di destinazione e cercare di adattarsi ai nuovo orari è utile. All’arrivo, seguire rigorosamente i nuovi orari e dedicarsi all’esposizione alla luce naturale aiuta a regolare il ciclo biologico interno. La melatonina può essere assunta per facilitare l’adattamento, con un dosaggio raccomandato di circa 1 mg la sera, per un periodo variabile a seconda della direzione del viaggio.
Attuando queste strategie, è possibile ridurre l’impatto del jet lag e ristabilire un ritmo quotidiano più regolare. La chiave per un adattamento rapido è la preparazione e una buona gestione dei tempi di sonno e delle abitudini alimentari.