Il Senato ha approvato un disegno di legge che rende la maternità surrogata un reato universale, con 84 voti favorevoli e 58 contrari. Dopo il via libera della Camera, il provvedimento ha suscitato un forte dissenso tra i senatori, con un intervento significativo della senatrice Elisa Pirro che ha acceso un acceso dibattito. La legge introduce due fattispecie penali: la commercializzazione di embrioni e gameti, e la maternità surrogata vera e propria. Qualsiasi cittadino italiano che ricorra a una di queste pratiche, anche all’estero, sarà punibile con pene detentive fino a due anni di carcere. Le sanzioni pecuniarie potrebbero arrivare a un milione di euro.
Dopo l’approvazione, si sono avuti immediati e feroci confronti in Senato. Mentre la maggioranza esultava, le opposizioni hanno sollevato proteste, rendendo necessari diversi interventi per mantenere l’ordine. La senatrice Pirro ha sollevato la questione della proprietà dell’utero, affermando che gli organi del corpo sono della persona che li possiede e non possono essere commercializzati, ma la gravidanza per conto di un altro ora è considerata un reato. Ha evidenziato che mentre può donare un organo a un familiare, portare avanti una gravidanza per un’altra persona è stato criminalizzato.
Le reazioni delle opposizioni sono state forti, definendo la legge “da Medioevo”. La senatrice del Partito Democratico Susanna Camusso ha espresso preoccupazione per le discriminazioni che la legge potrebbe generare, avvertendo che i bambini nati da un illecito avrebbero uno stigma sociale. Anche Ilaria Cucchi, senatrice di Alleanza Verdi Sinistra, ha criticato l’introduzione di un reato universale, dichiarandola “palesemente incostituzionale”.
La discussione sulla maternità surrogata continua a suscitare polemiche e divisioni all’interno del dibattito politico italiano, con la maggioranza che sostiene la legge per prevenire abusi e l’opposizione che la vede come una violazione dei diritti individuali e una retrocessione in termini di civiltà. La questione rimane complessa e delicata, con opinioni contrastanti che evidenziano le diverse posizioni culturali e morali sul tema.