Il Codacons ha presentato un esposto all’Agcom e alla Commissione di vigilanza Rai riguardo al programma “Report” condotto da Sigfrido Ranucci, accusando la trasmissione di un’inchiesta sulla politica regionale in Liguria durante il periodo elettorale. L’associazione sostiene che tale scelta possa aver influito in modo inappropriato sul voto degli elettori. Nel comunicato ufficiale, il Codacons fa sapere di sostenere le trasmissioni di inchiesta come “Report”, ritenendole fondamentali per l’informazione dei cittadini. Tuttavia, sottolinea che mandare in onda un’inchiesta sulla situazione politica di una regione proprio mentre si svolgono le elezioni è inopportuno e rischia di condizionare le decisioni degli elettori.
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha affermato che, indipendentemente dal contenuto dell’inchiesta, è evidente che la programmazione di “Report” in quel momento ha creato una situazione potenzialmente influenzante. Pertanto, l’associazione ha deciso di segnalare l’accaduto all’Agcom e alla Commissione di Vigilanza Rai chiedendo di avviare indagini per accertare eventuali violazioni e comminare sanzioni ai responsabili.
Il tema dell’inchiesta di “Report” era già fonte di polemiche prima della messa in onda. Il servizio, trasmesso il 27 ottobre, era incentrato sulla corruzione in Liguria e su questioni legate all’ex Governatore Giovanni Toti. La decisione di Ranucci è stata particolarmente criticata da esponenti del centrodestra, incluso il neo presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, il quale ha espresso il suo disgusto per la mancanza di rispetto nei confronti del silenzio elettorale. Bucci ha rimarcato che durante il periodo di silenzio pre-elettorale dovrebbe esserci un obiettivo rispetto delle regole democratiche, mentre Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha descritto l’azione di “Report” come illegale, auspicando che la TV pubblica prenda posizione contro tale comportamento.
In sintesi, l’esposto del Codacons è una risposta a quella che percepiscono come un’ingiustizia nei confronti dell’elettorato e un tentativo di proteggere il processo democratico da possibili manipolazioni attraverso i media.