I coccodrilli hanno origini africane molto più antiche di quanto si pensasse. Un recente studio pubblicato sullo Zoological Journal of the Linnean Society, condotto da un team della Mansoura University in Egitto, ha analizzato un fossile unico rinvenuto nel Deserto Occidentale, nell’area del Sahara occidentale del Nilo.
I resti appartengono a un coccodrillo marino risalente a ottanta milioni di anni fa, il che anticipa di circa dieci milioni di anni la datazione della comparsa e diversificazione di questi rettili. Il team ha trovato i resti di quattro individui di diverse età, identificati come una nuova specie chiamata Wadisuchus kassabi. Il termine “Wadisuchus” significa “coccodrillo di Wadi al-Jadid”, il luogo della scoperta, mentre il nome specifico omaggia il paleontologo egiziano Ahmed Kassab.
Wadisuchus apparteneva alla famiglia Dyrosauridae, antenati dei coccodrilli che hanno popolato il mondo fin dal Cretaceo, scomparendo solo nell’Eocene, dopo aver superato l’estinzione dei dinosauri. Questi coccodrilli marini possedevano un muso lungo e denti affilati, utili nella cattura di pesci. La nuova scoperta modifica la conoscenza precedente, spostando la loro origine nel Nord Africa a circa ottanta milioni di anni fa.
Infine, Wadisuchus kassabi era lungo tra i 3,5 e i 4 metri, con un muso adattato per la vita acquatica. Questa scoperta enfatizza anche l’importanza del Sahara occidentale come sito ricco di fossili, evidenziando la necessità di proteggere e preservare questi reperti per le future generazioni egiziane.
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