Clizia Incorvaia ha partecipato ai funerali di sua suocera mercoledì scorso e, dopo dieci giorni, è stata criticata su Instagram per essere tornata a lavorare. Ha espresso la sua opinione riguardo al modo in cui la società percepisce il dolore e la sofferenza. Ha sottolineato come, in passato, le donne venissero pagate per piangere ai funerali e che, tuttora, esista una pressione sociale a mostrare esternamente il proprio dolore per essere considerate rispettose. Clizia ha condiviso la sua esperienza personale, ricordando la morte di suo nonno e come la sua famiglia abbia reagito in modi diversi: sua madre è caduta in anoressia, mentre sua zia Tania ha ricominciato a lavorare dopo pochi giorni. Clizia sostiene che chi ci ha lasciati vorrebbe che noi continuassimo a vivere e a prenderci cura delle nostre famiglie.
Ritiene importante per la sua famiglia e per se stessa tornare al lavoro e dare un buon esempio ai suoi figli. Clizia afferma di non voler essere la “mamma dell’anno”, ma che ama i suoi bambini e sta cercando di affrontare questo periodo difficile in modo positivo. Non desidera trasmettere un trauma ai suoi figli o abbandonare la sua famiglia. Critica coloro che non riescono a comprendere il suo punto di vista e che sono ancora ancorati a un retaggio culturale che associa la sofferenza pubblica a un maggiore amore. Per Clizia, il dolore non si misura in base a quanto si ostenta, ma nella capacità di onorare i defunti continuando a vivere.
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