Come ogni anno, sono state pubblicate le pagelle del ministero della Salute riguardo ai sistemi essenziali di assistenza sanitaria (Lea). Solo 13 regioni hanno raggiunto la sufficienza in tutti i parametri di monitoraggio. Mentre alcuni presidenti regionali, come Attilio Fontana, hanno definito i risultati “inaccettabili” e “penalizzanti”, altri, come Luca Zaia del Veneto, si sono detti orgogliosi per il primo posto della loro regione.
Le differenze tra Nord e Sud rimangono evidenti, con le regioni più sottotono in Abruzzo, Basilicata, Sicilia, Valle d’Aosta e Calabria, mentre al Nord spiccano Veneto, Toscana ed Emilia-Romagna. Il Veneto ha ottenuto il riconoscimento per l’eccellenza nella sanità, sostenuto dagli operatori del settore. Le pagelle, però, possono variare di anno in anno, mostrando un servizio sanitario in miglioramento, soprattutto nell’area Ospedaliera.
Tuttavia, le aree Distrettuale e di Prevenzione segnano un peggioramento. Le regioni promosse in tutti i settori includono Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna. Altre regioni, come Valle d’Aosta e Calabria, sono bocciate in più ambiti. Fontana ha criticato la metodologia delle classifiche, ritenendole basate su parametri errati e soggettivi che non rispecchiano la realtà della sanità lombarda, sottolineando la presenza di ospedali di eccellenza nella sua regione.