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giovedì, 15 Maggio, 2025
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Cinematerapia: l’aiuto psicologico del cinema

La cinematografia si configura come un potente strumento terapeutico, permettendo a chi guarda di riconoscere e affrontare emozioni difficili. I film riflettono esperienze umane profonde e, integrati con la psicoterapia, offrono uno spazio sicuro per esplorare traumi e difficoltà quotidiane. La cinematerapia stimola cambiamenti emotivi e comportamentali, trattando disturbi come ansia, depressione e PTSD. La condivisione delle reazioni con un terapeuta o un gruppo di supporto favorisce crescita e consapevolezza, creando un ambiente adatto a esplorare temi delicati.

Le origini di questa pratica risiedono nel concetto di catarsi aristotelica, dove l’esperienza estetica del film provoca liberazione emotiva. Mentre la psicoterapia tradizionale si concentra sul dialogo verbale, la cinematerapia utilizza la dimensione visiva e narrativa per affrontare emozioni complesse. I film fungono da “specchio emotivo”, consentendo agli spettatori di identificarsi con situazioni e trovare soluzioni o nuovi punti di vista.

Il terapeuta seleziona film su tematiche specifiche, proiettandoli in sessioni individuali o di gruppo. Dopo la visione, si svolge una discussione per esplorare le emozioni emergenti, permettendo ai partecipanti di riflettere e verbalizzare le proprie esperienze. L’integrazione delle intuizioni nella vita quotidiana è fondamentale per affrontare difficoltà e comportamenti disfunzionali.

La cinematerapia si rivela utile anche per le vittime del dovere, offrendo un senso di comprensione e connessione attraverso storie simili. Durante un convegno, Carlo Calcagni ha presentato il video “Io soldato”, un messaggio di resilienza che riunisce emozione e motivazione, illustrando il potere terapeutico della cinematografia.

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