È stata annunciata la chiusura del Fondaco dei Tedeschi di Venezia, un centro commerciale di lusso situato vicino a Rialto, che terminerà le sue attività entro settembre 2025. Questa decisione avrà ripercussioni significative sui 226 dipendenti, con avvio di licenziamenti previsto, attirando l’attenzione del Comune di Venezia che ha definito la situazione come un “impatto drammatico” per le famiglie coinvolte e per l’intera città.
Dal 2016, Dfs ha gestito il Palazzo duecentesco, il cui restauro è stato affidato all’architetto Rem Koolhaas. Il progetto mirava a creare un centro commerciale di alto livello per attirare turisti, specialmente da paesi dell’Asia orientale e del Sud-est asiatico. Tuttavia, i dati finanziari presentati da Dfs Italia rivelano debiti accumulati per quasi 110 milioni di euro in cinque anni. I debiti sono stati distribuiti come segue: 30,6 milioni nel 2020; 30,4 milioni nel 2021; 24,4 milioni nel 2022; 6 milioni nel 2023; e 17 milioni previsti nel 2024 fino al 31 ottobre.
Simone Venturini, assessore allo sviluppo economico di Venezia, ha espresso grande disappunto e preoccupazione per la decisione di Dfs di cessare tutte le sue attività commerciali in Italia. Ha sottolineato che, oltre ai dipendenti, anche l’indotto del settore subirà gravi conseguenze.
Dfs ha comunicato che la chiusura è parte di un più ampio piano di ristrutturazione, giustificato dalla situazione economica critica che il gruppo e il settore del travel retail stanno vivendo a livello globale, accentuata dai risultati negativi del negozio di Venezia. Dfs, con sede a Hong Kong e controllato da Lvmh, è noto per la gestione di marchi di lusso come Louis Vuitton e Bulgari.
In risposta a questa difficile situazione, Venturini ha convocato urgentemente le organizzazioni sindacali insieme al sindaco Luigi Brugnaro per analizzare la situazione e pianificare azioni che possano supportare i dipendenti nel preservare i loro percorsi professionali.