Il generale Roberto Vannacci ha espresso il suo sostegno all’iniziativa del ministro Salvini di adottare una linea dura contro i centri sociali, definendoli luoghi di violenza e illegalità. In un’intervista con l’AdnKronos, Vannacci ha sottolineato che negli ultimi anni i centri sociali sono stati coinvolti in episodi violenti e in attività trasgressive, oltrepassando i limiti della legalità. Questi spazi, spesso occupati abusivamente, sarebbero scene di spaccio e attività illecite, dove si incita alla violenza e si organizzano manifestazioni da parte di facinorosi che minacciano le norme fondamentali della convivenza civile.
Vannacci ha citato episodi recenti, come quello di Bologna, per dimostrare la gravità della situazione. Ha evidenziato la necessità di vivere pacificamente e liberi, senza timore di esprimere le proprie opinioni a causa delle minacce da parte di violenti. Ha fatto riferimento a un episodio avvenuto a Porretta il 8 novembre, quando un gruppo di una ventina di facinorosi ha tentato di impedire l’ingresso a un evento in teatro a cui partecipava in sostegno della Lega per le prossime elezioni. Vannacci ha criticato la mancanza di argomentazioni da parte di questi individui, che si esprimono attraverso comportamenti violenti come spinte, occupazioni e aggressioni.
Il generale ha ribadito la sua posizione fermamente contraria a qualsiasi forma di violenza, sottolineando come sia fondamentale proteggere la vita democratica della società. Secondo lui, la presenza di centri sociali violenti non può essere tollerata, poiché contribuisce a un clima di paura e insicurezza. La sua critica si unisce a un discorso più ampio sulla necessità di garantire ordine e sicurezza pubblica, sostenendo che l’azione del governo sia vitalmente necessaria per tutelare i diritti democratici dei cittadini.
In conclusione, Roberto Vannacci evidenzia la sua determinazione a contrastare la violenza e l’illegalità legate ai centri sociali, chiedendo misure più severe per garantire un ambiente pacifico e rispettoso della legalità, affinché tutti possano esprimere liberamente le proprie idee senza paura di ritorsioni.