Il 19 agosto, nel nucleo investigativo dei carabinieri di Parma, Chiara Petrolini, 21 anni, si trova con i genitori, Roberto ed Elisa, dopo essere stata indagata per omicidio aggravato e occultamento di cadavere. La giovane ha sepolto i suoi due neonati morti nel giardino di casa. Nella sala d’attesa sono installate cimici e telecamere nascoste, e il dialogo tra Chiara e i genitori viene documentato.
Elisa inizia a interrogarla, preoccupata per le conseguenze legali, chiedendole se sia stata lei a buttar via il bambino. Chiara, inizialmente, nega, ma in seguito rivela che il neonato era suo. La reazione dei genitori è di incredulità, con Roberto che ricorda di aver trovato del sangue, ma non riesce a concepire come Chiara possa essere rimasta incinta senza che lo avessero notato. Elisa, in preda alla disperazione, chiede spiegazioni sul luogo in cui Chiara ha messo il bambino. La giovane confessa di averlo seppellito in giardino, dove solitamente scava il cane.
I genitori iniziano a capire la gravità della situazione e si interrogano su come sia potuto accadere senza rendersene conto. Elisa accusa Chiara di non aver preso precauzioni, mentre Roberto esprime il suo disorientamento e disperazione. Chiara spiega di non sapere cosa fare dopo la nascita del bambino, e afferma di avere avuto paura durante la gravidanza.
La madre è sempre più sconvolta e non riesce a concepire come sia possibile che un evento del genere non sia stato notato. Le domande continuano, e Chiara risponde in modo confuso, rivelando di aver gettato il cordone ombelicale nel water. I genitori sono distrutti dall’idea che l’intera loro vita potrebbe essere rovinata da un simile incidente.
A meno di un mese dalla confessione, i genitori scoprono che ci sono due neonati sepolti. Sebbene la procura abbia richiesto l’archiviazione del caso per i genitori, la situazione è complessa e carica di angoscia, con la consapevolezza che le loro vite potrebbero cambiare radicalmente a causa delle azioni della figlia.