Matteo Salvini ha indossato una cravatta rossa durante la sua partecipazione al programma “Otto e Mezzo” su La7, il 13 novembre. Questa scelta non è casuale; la cravatta rappresenta un omaggio a Donald Trump e offre l’opportunità di criticare Elly Schlein riguardo alla sua passione per l’armocromia. Salvini ha dichiarato, riferendosi al suo look: “Mia figlia mi ha detto che mi dona”, sottolineando la sua preferenza di fidarsi del parere della figlia anziché di pagare “armocromisti” come fa Schlein.
La battuta di Salvini è un chiaro riferimento all’intervista di Schlein su Vogue Italia, dove ha parlato della variabilità delle sue scelte di abbigliamento in base alle situazioni e della sua passione per i colori. Schlein ha espresso di affidarsi all’esperta Enrica Chicchio per selezionare le tonalità che la valorizzano. Non è la prima volta che Salvini attira l’attenzione con i suoi look: ha già indossato colori simili durante un Question Time alla Camera, suscitando collegamenti con lo stile iconico di Trump.
Salvini ha definito la vittoria di Trump una “giornata storica”, considerandola una notizia positiva per tutti. Questo messaggio ha suscitato critiche, tra cui quella di Davide Faraone di Italia Viva, che ha definito il comportamento di Salvini “imbarazzante”. I riferimenti al look tra i due politici mettono in evidenza le diverse strategie comunicative utilizzate per attrarre l’attenzione del pubblico e dei media.
Inoltre, Salvini ha recentemente difeso le dichiarazioni di Elon Musk contro la magistratura italiana riguardo ai blocchi sui viaggi per i migranti. Queste interazioni dimostrano come la moda e la politica possano intrecciarsi, influenzando la percezione pubblica dei leader.
La cravatta rossa di Salvini rappresenta quindi non solo un simbolo di affiliazione politica, ma anche un’occasione di confronto con avversari politici. La questione dell’armocromia, emersa in modo ironico, riflette un’interessante dinamica tra personalità pubbliche in un contesto di comunicazione sempre più visiva e strategica.