Le elezioni regionali in Emilia-Romagna consentono ai cittadini di scegliere non solo il presidente della Regione, ma anche i membri della giunta e del Consiglio regionale, i quali hanno il compito di discutere e approvare leggi e normative per il territorio. La giunta, composta dagli assessori, esercita il potere esecutivo, mentre il Consiglio regionale, simile a un parlamento, esercita il potere legislativo e ha il compito di discutere e approvare le leggi regionali.
Gli elettori in Emilia-Romagna scelgono i consiglieri regionali senza vincolo di mandato, seguendo un sistema che prevede un totale di 50 membri, compreso il presidente. Di questi, 40 consiglieri vengono eletti attraverso un metodo proporzionale basato su liste circoscrizionali, mentre 9 sono eletti con sistema maggioritario. Per garantire una maggiore governabilità, il candidato presidente con il maggior numero di voti riceve un premio di maggioranza, pari a 27 seggi. Inoltre, esistono soglie di sbarramento del 3% per le liste non coalizzate e del 5% per quelle in coalizione.
Il presidente della Regione ha la facoltà di nominare gli assessori della giunta, scegliendoli sia tra i consiglieri eletti che tra quelli non eletti, similmente a come il presidente del Consiglio seleziona i ministri. La giunta rimane in carica per un massimo di cinque anni, ovvero la durata della legislatura, senza necessità di ottenere la fiducia dal Consiglio regionale.
Le Regioni, inclusa l’Emilia-Romagna, hanno il potere di adottare leggi in materie non riservate al Parlamento e competono in vari settori, tra cui la pianificazione del territorio, la mobilità, le infrastrutture, la programmazione dei servizi sanitari e sociali, e lo sviluppo economico locale. Tuttavia, alcune competenze, come politica estera, difesa, moneta, immigrazione e sicurezza, sono riservate esclusivamente al Governo centrale, come stabilito dall’articolo 117 della Costituzione.
In sintesi, le elezioni regionali in Emilia-Romagna rappresentano un importante strumento di partecipazione democratica, determinando le politiche locali attraverso l’elezione di rappresentanti e la nomina di assessori per la giunta regionale, con specifiche competenze legislative e limitazioni sulle materie di competenza.