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mercoledì, 22 Gennaio, 2025
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Che malattia circola in Congo? Non si esclude un mix di più patologie.

L’infezione misteriosa che sta circolando in Congo ha destato preoccupazione e l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha fornito aggiornamenti in merito. I dati clinici e i sintomi osservati suggeriscono che le cause possibili includano polmonite acuta, influenza, Covid-19, morbillo e malaria, con la malnutrizione come fattore aggravante. Al momento, i laboratori stanno conducendo test per identificare la causa, ma è probabile che più malattie contribuiscano ai casi e ai decessi.

L’Iss ha anche analizzato il rischio di diffusione dell’infezione. Secondo l’OMS, il rischio di diffondersi è alto per le comunità colpite, ma a livello nazionale è considerato moderato poiché il focolaio è localizzato. A livello regionale, europeo e globale, il rischio è attualmente basso.

Tra il 24 ottobre e il 5 dicembre, sono stati registrati 406 casi di malattia non diagnosticata nella zona di Panzi, provincia di Kwango, Repubblica Democratica del Congo. I sintomi includono febbre, mal di testa, tosse e dolori muscolari. La maggior parte dei casi gravi si è verificata in persone con grave malnutrizione; fino ad ora sono stati segnalati 31 decessi, prevalentemente tra bambini sotto i cinque anni. I sintomi principali associati ai decessi comprendono febbre e difficoltà respiratorie. La zona è rurale e remota, rendendo difficile l’accesso, ulteriormente complicato dalla stagione delle piogge, dalla bassa capacità diagnostica nel paese e dalla scarsa copertura vaccinale.

Per gestire la situazione, l’OMS ha inviato una squadra di risposta rapida nella zona interessata. In Italia, si è registrato un caso sospetto a Lucca, dove una persona di ritorno dal Congo è stata ricoverata con sintomi simili a quelli descritti in Congo. Ricoverato il 22 novembre e dimesso il 3 dicembre, il paziente non ha ricevuto una diagnosi definitiva. Sono stati prelevati campioni di siero per analisi all’Iss, ma i risultati sono ancora in fase di elaborazione.

In mancanza di un’ipotesi confermata sull’origine dei casi, l’Iss ha pianificato ulteriori test, la cui durata dipende dalla qualità dei campioni ricevuti. I risultati saranno comunicati al Ministero della Salute e alle autorità internazionali non appena disponibili.

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