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lunedì, 13 Gennaio, 2025
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Centrodestra in stallo sul ddl sicurezza dopo il pressing del Quirinale, il nodo dell’intelligence

Costretto a modificare il ddl sicurezza a causa della pressione del Colle, il governo italiano è pronto ad apportare cambiamenti senza alterare l’impianto generale della legge. Tuttavia, i dettagli sul resto della maggioranza rimangono riservati, dopo le tensioni emerse nella Commissione Affari costituzionali del Senato. La Lega, nonostante le critiche di Forza Italia, continua a difendere il divieto di carcere per le madri detenute con figli sotto un anno, mentre ci sono delle riserve sul divieto di acquisto di SIM telefoniche per i migranti privi di permesso di soggiorno.

L’articolo 31 del ddl, che amplia i poteri dei servizi segreti per accedere a banche dati statali, genera particolari preoccupazioni. Si stima che il governo possa decidere di stralciare questo articolo per evitare la bocciatura del Quirinale. Il presidente della Commissione, Alberto Balboni, ha annunciato che si tornerà a votare sulle modifiche martedì, ma i membri della Lega, come Matteo Salvini, sembrano non voler commentare ulteriormente le proposte di modifica.

Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha sottolineato che eventuali modifiche saranno di natura tecnica e non strutturale. Forza Italia si è mostrata aperta alle modifiche e il capogruppo Maurizio Gasparri ha affermato che al Senato ci sarà spazio per migliorie senza succedere all’ostruzionismo delle opposizioni. Gasparri ha insistito sulla necessità di superare critiche demagogiche che mirano a ostacolare misure per la sicurezza pubblica.

Dall’altra parte, l’opposizione sta esercitando una pressione crescente, con avvisi di contestazioni e critiche sui punti controversi del ddl. Francesco Boccia ha annunciato una manifestazione contro il provvedimento, mentre Andrea Giorgis ha sollevato preoccupazioni legali sulla parità di trattamento tra forme di resistenza e violenze. Inoltre, ha denunciato la previsione di un’aggravante per i reati avvenuti vicino alle stazioni, evidenziando potenziali incongruenze nelle sanzioni. I Democratici, infine, avvertono sui rischi di incostituzionalità che potrebbero coinvolgere dal sette all’otto articoli della nuova legge.

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