Lo scorso 16 ottobre, Liam Payne è deceduto in seguito a una caduta dal terzo piano dell’hotel CasaSur di Buenos Aires. Inizialmente, alcuni media hanno speculato su un possibile suicidio, ma successivamente TMZ ha riportato che le ferite sul corpo del 31enne indicavano che si trattava di un incidente accidentale. La Polizia argentina ha arrestato tre persone e la procura ha diffuso un comunicato, chiarendo che il suicidio è stato escluso. Nel comunicato si afferma che Liam era incosciente a causa delle sostanze assunte e non si rese conto di essere sul balcone.
La Procura nazionale per gli affari penali e penitenziari n° 14, guidata dal procuratore Andrés Esteban Madrea, ha reso pubbliche le informazioni sul caso di Liam Payne, sottolineando l’emergere di condotte illecite che hanno portato all’accusa di tre persone. Fin dall’inizio delle indagini, sono state intraprese dettagliate azioni per chiarire le circostanze della morte del cantante. Sono state raccolte decine di dichiarazioni da parte del personale dell’hotel, familiari, amici e professionisti del settore medico. Inoltre, è stata effettuata un’analisi approfondita di oltre 800 ore di filmati provenienti da telecamere di sicurezza dell’hotel e della zona circostante, assistita da analisti specializzati.
È stata condotta anche un’analisi forense del cellulare di Liam, esaminando chiamate, messaggi e attività sui social media. Sono stati studiati il registro degli ospiti e gli ordini del bar/ristorante dell’hotel per capire le visite ricevute dal musicista e le sue abitudini di consumo. I medici hanno confermato che non si è trattato di un suicidio; Liam presentava lesioni multiple e emorragie compatibili con una caduta accidentale. L’autolesionismo e l’intervento di terzi sono stati esclusi dai fatti accertati.
Il rapporto indica che nel suo corpo erano presenti alcol, cocaina e un antidepressivo. Durante l’incidente, Liam era probabilmente in stato di semi- o totale incoscienza e non aveva adottato posture di protezione. Si sostiene quindi che non fosse consapevole delle sue azioni, escludendo qualsiasi intenzionalità nel suo comportamento.