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domenica, 16 Febbraio, 2025
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Castellammare: La Professoresa Arrestata e le Rivelazioni Sconvolgenti nell’Interrogatorio

Una professoressa di 37 anni di Castellammare di Stabia è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti, violenza sessuale e induzione a compiere atti sessuali su minorenni. Durante un interrogatorio durato tre ore, la docente ha negato tutte le accuse, affermando di avere “la coscienza pulita” e sostenendo che le conversazioni coinvolte nelle indagini riguarderebbero solo uno dei minorenni, estrapolate e decontestualizzate.

Il suo interrogatorio di garanzia si è svolto di fronte alla giudice Luisa Crasta e al pm Bianca Maria, dove ha difeso la propria posizione con fermezza. Attualmente, il giudice per le indagini preliminari (gip) deve decidere se confermare la custodia cautelare, ritenuta necessaria poiché gli arresti domiciliari avrebbero permesso alla docente di continuare a comunicare con gli alunni tramite chat. Secondo quanto riportato, l’insegnante sarebbe stata descritta dalla magistratura come “schiava dei propri impulsi sessuali”, facendo uso di Internet per interagire con gli studenti.

Le indagini della procura di Torre Annunziata hanno portato al ritrovamento di 17mila foto sullo smartphone della professoressa, gran parte di contenuti pornografici, che sarebbe stata condivisa con sette studenti tra gli 11 e i 13 anni. In un’aula chiamata “la saletta”, dove la docente avrebbe dovuto fornire ripetizioni, avrebbe invece incoraggiato discussioni erotiche e costretto gli studenti a comportamenti sessualizzanti, fino a casi di abusi, come segnalato per un alunno obbligato a un rapporto orale.

Inoltre, pare che le stesse tematiche sessuali siano state riproposte in una chat su Instagram, creata per rimanere in contatto dopo la chiusura dell’aula. Gli alunni coinvolti non avrebbero potuto sottrarsi al gruppo per timore di insulti, derisioni, minacce di bocciatura o addirittura arresto, attraverso intimidazioni da parte di un presunto fidanzato appartenente alle forze dell’ordine.

La situazione è emersa dopo un assalto a scuola da parte di genitori, allarmati da presunti abusi, scaturito in parte da un intervento disciplinare che aveva coinvolto alcuni alunni sorpresi con una sigaretta elettronica in bagno. Questi eventi hanno spinto alla denuncia di quanto accaduto nella “saletta”.

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