Durante un workshop a Firenze, è stata discussa una proposta per affrontare il problema delle carenze di medicinali nelle strutture sanitarie. All’incontro hanno partecipato dirigenti delle centrali di acquisto regionali, economi e provveditori sanitari, insieme a rappresentanti delle imprese del settore. Massimiliano Rocchi, vicepresidente di Egualia, ha analizzato i fattori alla base di questa situazione, evidenziando l’aumento dei costi di produzione e il ricorso a gare al massimo ribasso, che riducono i margini di profitto per le aziende.
Rocchi ha sottolineato che i costi di produzione aumentano, mentre le gare di fornitura per gli ospedali risultano sempre più deserte. Ha suggerito un cambiamento nel procurement pubblico, proponendo l’uso di accordi quadro con più fornitori per i farmaci di sintesi chimica fuori brevetto, in modo da garantire varietà e ridurre le carenze.
Ha anche notato che le gare ospedaliere stanno cambiando, passando da procedure aperte a quelle di affidamento diretto più rapide, ma meno trasparenti. Per assicurare la continuità nelle forniture è necessario rivedere i criteri di aggiudicazione, valorizzando aspetti come la qualità e la resilienza della produzione.
Rocchi ha infine evidenziato una proposta che coinvolge le centrali di acquisto regionali, suggerendo che, in presenza di più di tre medicinali con lo stesso principio attivo, queste dovrebbero operare tramite accordi quadro. Questo sistema garantirebbe forniture continuative e libertà per i medici nella prescrizione, offrendo più opzioni terapeutiche ai pazienti e senza impatto sulla spesa pubblica.