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mercoledì, 14 Maggio, 2025
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Cardinali papabili: i più progressisti e quelli contrari ai diritti LGBT

Entro quindici giorni dall’inizio della sede vacante, il Decano del Collegio Cardinalizio dovrà avviare il conclave per eleggere il nuovo Papa. Attualmente, i cardinali considerati papabili sono circa 15. Alcuni di loro si sono espressi in favore della comunità LGBTQ e dell’inclusione. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, sostiene una Chiesa accogliente per tutti, affermando che l’amore deve prevalere e che le benedizioni per le coppie omosessuali sono una risorsa pastorale. Anche l’arcivescovo filippino Luis Antonio Tagle promuove l’inclusione, sottolineando che la Chiesa deve essere sempre accogliente.

Alcuni cardinali, come Peter Turkson, sono più moderati, suggerendo che l’omosessualità non dovrebbe essere criminalizzata, pur non approvando le unioni tra persone dello stesso sesso. In contrasto, Malcom Ranjith, arcivescovo singalese, considera l’omosessualità un difetto e si oppone fermamente alle unioni civili, affermando che il matrimonio deve essere tra un uomo e una donna. Ludwig Muller nega l’esistenza dell’omofobia, definendola un’invenzione e affermando che i cristiani non devono cedere a tali ideologie. Infine, Robert Sarah sostiene che le benedizioni alle coppie gay siano opera del Diavolo e distingue tra persone omosessuali accettabili solo se non praticanti.

Con solo pochi candidati che si allineano con una visione inclusiva, ci si interroga sul futuro della Chiesa in relazione alla comunità LGBTQ.

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