In Italia 14.800 nuove diagnosi nel 2023. La sopravvivenza a 5 anni è del 20%
Il tumore del pancreas rimane una delle neoplasie più difficili da contrastare per la sua aggressività. Un nemico spesso silenzioso che rende complicato l’intervento degli oncologici. L’ex allenatore della Lazio, Sven-Goran Eriksson, è l’ultimo personaggio pubblico che ha rivelato di avere un cancro al pancreas. Ma la storia di questa neoplasia ha purtroppo incrociato spesso il destino di personaggi popolari e molto amati: Gianluca Vialli, Luciano Pavarotti, Steve Jobs, Patrick Swayze. In Italia, secondo l’ultimo report dell’Aiom, l’Associazione italiana oncologia medica, nel 2023 sono state 14.800 le nuove diagnosi. “Meno del 20% dei pazienti è candidabile a una chirurgia con intento ‘curativo’, con una sopravvivenza a 5 anni di circa il 20%“, ricorda l’Aiom.
I fattori di rischio
“Il fumo di sigaretta è il fattore di rischio maggiormente associato alla probabilità di sviluppare un carcinoma pancreatico. Altri fattori di rischio sono rappresentati dall’obesità, dalla ridotta attività fisica, dall’elevato consumo di alcol e di grassi saturi, e dalla scarsa assunzione di verdure e frutta fresca – ricorda l’Aiom – Tra le patologie d’organo sono considerate condizioni di rischio la pancreatite cronica, il diabete mellito e la pregressa gastrectomia. Una storia familiare viene rilevata fino al 10% dei pazienti e in alcuni casi rientra nel contesto di sindromi quali la sindrome di Peutz-Jeghers, la sindrome familiare con nevi atipici multipli e melanoma, la mutazione ‘germline’ del gene Brca2, la pancreatite ereditaria e la sindrome di Lynch. La presenza di varianti dei loci genomici dei gruppi sanguigni AB0 (in particolare nei gruppi non 0) è stata correlata a una maggiore tendenza a sviluppare tumori pancreatici”.
“La valutazione diagnostica e di stadiazione può richiedere l’esecuzione di eco-endoscopia, Tc e Rm, completati da prelievo bioptico mirato; indicativa risulta la valutazione dei livelli del CA19.9 nel sangue”, conclude l’Aiom.