Per la donna scattate le manette con l’accusa di tentato omicidio. I due avevano detto agli investigatori di essere stati aggrediti da tre extracomunitari
Al culmine di una lite avrebbe inseguito il compagno e lo avrebbe accoltellato, perforandogli un polmone. Adesso per una donna a Caltanissetta sono scattate le manette con l’accusa di tentato omicidio. Gli agenti della Squadra mobile hanno eseguito ieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Caltanissetta su richiesta della locale Procura. Le indagini sono scattate lo scorso giugno quando il compagno dell’indagata era stato condotto da alcuni amici in auto al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia per diverse ferite d’arma da taglio alla schiena, una delle quali gli aveva perforato il polmone. Qui i medici lo avevano operato d’urgenza, salvandogli la vita. Anche la donna era stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari ed entrambi avevano fornito la stessa versione.
Agli investigatori della Polizia hanno detto di essere stati aggrediti per futili motivi da tre extracomunitari, dopo alcuni apprezzamenti di troppo all’indirizzo della donna. Un racconto che non ha convinto gli uomini della Squadra Volanti e della Squadra mobile con il sopralluogo della Polizia scientifica che ha dato corpo ai primi dubbi sulla versione fornita dai due. L’attività di indagine successiva, con il ritrovamento anche del coltello probabilmente utilizzato per il tentato omicidio, ha consentito di raccogliere “gravi indizi di colpevolezza” a carico della compagna dell’uomo. Secondo gli investigatori, la donna, dopo una violenta lite in casa, avrebbe inseguito il fidanzato convivente all’esterno dell’abitazione, raggiungendolo in un garage pubblico dove lo avrebbe colpito con più pugnalate.
Tra gli elementi del racconto della coppia che non hanno trovato riscontro vi è anche la scena del crimine che i due hanno indicato e che è risultata priva di tracce di sangue, diversamente dal parcheggio e dall’abitazione dove gli investigatori hanno raccolto “plurimi e concordanti elementi” che confermerebbero che l’aggressione è avvenuta lì. Anche le intercettazioni, tempestivamente attivate, hanno consentito di acquisire elementi utili. La donna è stata condotta in carcere dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria.