“Calenda infame”. Questa la scritta trovata nella notte tra sabato e domenica davanti alla scuola di Carlo Calenda. Il leader di Azione ha denunciato l’accaduto sui social. Nel suo post su X, Calenda esprime indignazione per la scritta, rivolgendo un appello al “vigliacco” responsabile: “Lavoro a corso Vittorio Emanuele II, 21. Vado in ufficio a piedi e non ho la scorta. Può serenamente venire a dirmi in faccia ciò che pensa”.
Alessio D’Amato, consigliere regionale e segretario romano di Azione, ha mostrato solidarietà a Calenda, definendo il gesto vile soprattutto per la sua collocazione davanti alla scuola del figlio. Ha aggiunto che tale intimidazione non fermerà l’impegno del partito per un’Europa libera e forte, ma piuttosto porterà a raddoppiare gli sforzi.
L’atto di vandalismo ha sollevato preoccupazioni riguardo all’atmosfera politica e sociale attuale. La reazione di Calenda e D’Amato evidenzia un rifiuto di lasciare che la violenza verbale o gli attacchi personali influenzino l’attività politica. La comunità di Azione si unisce nel sostenere il leader, sottolineando l’importanza della libertà di espressione e della determinazione a proseguire nel lavoro politico, nonostante le minacce.
Questo episodio mette in luce anche la necessità di affrontare e combattere l’intolleranza e l’odio nella sfera pubblica, un tema cruciale per il dibattito politico in Italia e in Europa. La risposta di Calenda e del suo partito indica una volontà di mantenere il dialogo e l’impegno civico, nonostante le difficoltà.