Il mondo del calcio si trova ad affrontare sfide significative riguardanti la sostenibilità del gioco e la salute dei calciatori. Le preoccupazioni, già espresse dal sindacato FIFPro, riguardano i ritmi insostenibili a cui i calciatori sono sottoposti, aggravati dagli infortuni.
Si evidenzia la necessità di tutelare i giocatori di punta per preservare la qualità dello spettacolo, evidenziando il rischio di un prodotto di basso livello se si continua a massimizzare i ricavi a breve termine. È cruciale una redistribuzione più equa delle risorse, anche se le grandi competizioni generano profitti. Attualmente, esiste una causa legale contro la FIFA, supportata anche dalle leghe mondiali, per garantire una protezione adeguata nel settore.
In tema di nazionali, le statistiche mostrano che molti giovani calciatori, dopo i 19 anni, tendono a perdere opportunità di sviluppo. Le seconde squadre hanno dimostrato di essere un valido supporto, in particolare partecipando a campionati come la Serie C, dove i talenti possono crescere più rapidamente. Tuttavia, è necessario rivedere l’approccio didattico fin dai livelli base, poiché attualmente si tende a riprodurre modelli delle prime squadre, trascurando la formazione adeguata.
Infine, riguardo ai contratti, si punta a dare spazio alle opinioni dei calciatori, sottolineando che le decisioni devono essere prese considerando un contesto globale, piuttosto che limitarsi a quello domestico.