C’è grande tristezza per la morte di Matilde Lorenzi, una talentuosa sciatrice di 19 anni, avvenuta durante un allenamento sul ghiacciaio della Val Senales. Il suo corpo è stato trasferito dall’ospedale San Maurizio di Bolzano a Valgioie (Torino), dove vive la famiglia. Le esequie si svolgeranno giovedì 31 ottobre alle 10:00 presso la parrocchiale di Giaveno, e la famiglia ha chiesto di non ricevere fiori.
A seguito della tragedia, è stato avviato il progetto “In Memoria di Matildina”, una raccolta fondi dedicata ad aumentare la sicurezza per i giovani sciatori. La Federazione italiana sport invernali ha approvato l’iniziativa. I genitori di Matilde hanno dichiarato all’agenzia La Stampa che intendono fare pressione su vari enti, inclusi politici e istituti, per trovare soluzioni che rendano lo sci più sicuro: “Questo dolore deve avere un senso. Nessuno deve più morire come nostra figlia”.
Matilde stava sciando sulla pista Gravand G1, faceva parte del Centro sportivo esercito e si preparava per la stagione di gare. Durante la caduta, ha urtato la testa contro il ghiaccio. La procura di Bolzano ha stabilito che non ci sono state responsabilità nell’incidente, considerato come un evento sfortunato. La giovane stava frequentando l’università per studiare Psicologia e avrebbe compiuto vent’anni a novembre.
La sorella di Matilde, Lucrezia, esprime il suo dolore dicendo: “Sciare sarà durissima, come potrò tornare a lottare per una cosa che mi ha portato via mia sorella?”. Riconosce di dover diventare un sostegno per la sua famiglia e per chi è più fragile. I genitori di Matilde, in segno di determinazione, hanno sottolineato l’importanza di migliorare la tecnologia di sicurezza, come i caschi e gli airbag, per garantire la sicurezza dei futuri sciatori.
Questa tragica perdita ha colpito profondamente la comunità dello sci, e ci si augura che gli sforzi della famiglia di Matilde possano contribuire a migliorare la sicurezza nel mondo degli sport invernali, affinché simili tragedie non si ripetano.