Il caso di Maria Rosaria Boccia è diventato un fenomeno mediatico più che politico, scatenando le dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura. Le interviste rilasciate da Boccia, da Bianca Berlinguer a È sempre Cartabianca, hanno spostato il focus su comunicazione e giornalismo, con Bruno Vespa che ha lanciato critiche ai colleghi di La7, Luca Telese e Marianna Aprile, accusandoli di non aver incalzato adeguatamente l’imprenditrice durante l’intervista a In Onda.
Vespa ha dichiarato di non voler intervistare Boccia, affermando che le altre interviste sembravano concordate. Telese ha prontamente difeso il suo programma, sottolineando che le domande non erano state concordate e che l’intervista si era svolta in modo spontaneo. Marianna Aprile ha rincarato la dose, criticando Vespa e difendendo la trasparenza del loro lavoro. Vespa ha risposto, affermando che la sua principale “sofferenza” era non aver intervistato Boccia e vantando la sua lunga carriera nel giornalismo.
La tensione è aumentata, in particolare dopo il rifiuto di Boccia di partecipare a È sempre Cartabianca, portando Vespa a ironizzare sulla situazione. Ha scritto su X che Berlinguer aveva affermato che Boccia si era ritirata per conoscere le domande in anticipo, facendo riferimento alla qualità dell’intervista condotta da Telese e Aprile. Marianna Aprile ha risposto con orgoglio, sostenendo che la loro intervista era autentica e priva di vincoli.
Andrea Salerno, direttore di La7, ha confermato che non c’era stato alcun accordo sulle domande, difendendo il lavoro del suo team. Questo scambio di opinioni evidenzia il conflitto tra i vari rappresentanti del giornalismo e come ciascuno percepisca il proprio operato di fronte a situazioni così delicate come quella di un imprenditore coinvolto in politicati controversie.
In sostanza, la vicenda ha acceso un dibattito non solo sul caso specifico di Maria Rosaria Boccia e Sangiuliano, ma più ampiamente sul ruolo dei media, sull’etica del giornalismo e sui rapporti di forza tra le diverse teste pensanti del panorama informativo italiano.