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venerdì, 28 Marzo, 2025
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Basta alibi, qualcuno faccia autocritica

Il Parlamento si riunirà giovedì prossimo per eleggere i giudici della Corte Costituzionale. Tra i nomi considerati, ci sono Francesco Saverio Marini (Fdi) e Massimo Luciani (Pd), mentre si discute l’assegnazione di una quota a un giudice ‘indipendente’. Secondo un accordo tra le forze politiche, un posto andrà a una donna, ma solo un giudice su quattro attualmente è femmina. Antonio Baldassarre, ex presidente della Corte, critica la mancanza di candidate e attribuisce la causa a logiche clientelari anziché al merito. Sottolinea che ci sono molte costituzionaliste qualificate che non vengono nominate.

Baldassarre esprime preoccupazione per il metodo di selezione attuale, in cui spesso si scelgono giuristi legati ai partiti piuttosto che esperti di diritto. Attualmente, la Corte conta tre donne, tutte nominate negli ultimi anni. Sebbene Baldassarre riconosca che uomini di alta competenza meritano di essere considerati, afferma che una maggiore presenza femminile sarebbe vantaggiosa, dato che le donne tendono ad avere intuizioni preziose nel campo giuridico.

In definitiva, Baldassarre invita a un riequilibrio delle quote, non dando priorità esclusivamente al sesso, ma a chi possiede le competenze. Mette in evidenza che la Corte è un ambiente in cui si può realmente discutere di diritto, dove le capacità dei giudici devono prevalere sulla politica di parte. La questione della selezione rimane aperta, con l’auspicio che maggiori considerazioni sul merito possano portare a una rappresentanza più equa.

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