Il sistema bancario dell’Unione Europea mostra una robusta resilienza in termini di capitale, liquidità e redditività, ma è esposto a rilevanti rischi geopolitici. Queste tensioni, derive da guerre commerciali e instabilità nelle varie regioni, sono evidenziate nel rapporto 2025 dell’Autorità bancaria europea (EBA), che avverte della necessità di non sottovalutare i segnali di stress legati a un contesto globale in peggioramento.
Alla fine del 2024, gli istituti di credito nell’UE e nello Spazio economico europeo presentavano livelli di capitale solidi, grazie anche agli effetti dei recenti aumenti dei tassi d’interesse. Tuttavia, l’EBA ha messo in guardia riguardo all’incertezza economica e alla volatilità dei mercati, che possono compromettere la sostenibilità di questi margini. In particolare, le tensioni internazionali, come i dazi imposti dagli Stati Uniti e le crisi in Ucraina e Medio Oriente, influenzano direttamente il settore bancario europeo.
Un’analisi dettagliata ha rivelato come i rischi geopolitici siano diventati centrali, con effetti negativi sui bilanci bancari, in particolare per le istituzioni esposte a settori vulnerabili come la manifattura. Anche il rischio di credito ha suscitato preoccupazione, soprattutto tra le piccole e medie imprese.
In aggiunta, l’EBA ha osservato un aumento significativo dei rischi operativi, collegati a minacce informatiche e frodi. La vulnerabilità delle infrastrutture digitali bancarie è infatti cresciuta, aggravata dalle attuali tensioni geopolitiche.
Le banche, mentre cercano di gestire questo clima incerto, adottano approcci prudenziali come il rafforzamento della base dei depositi. Tuttavia, l’accesso ai finanziamenti a lungo termine resta disomogeneo tra i vari stati membri. I rischi climatici e le politiche ambientali potrebbero ulteriormente complicare la situazione, rendendo necessario un allineamento strategico più forte nel settore.
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Fonte: www.lastampa.it