L’amministrazione Biden sta per mettere alle strette TikTok: o meglio ByteDance, la compagnia cinese dietro al social network più popolare del momento. Se i proprietari di TikTok non cambieranno, la app potrebbe essere bannata in USA a causa dei potenziali rischi alla sicurezza nazionale che deriverebbero da una così larga diffusione di un software cinese in occidente. Ora che il collo dell’imbuto si stringe, TikTok corre ai ripari e organizza una mobilitazione nazionale: la settimana prossima, decine di influencer e supporter del social si riverseranno a Washington per protestare contro le restrizioni alla app, almeno secondo degli insider. La protesta sarà gestita e presentata dai creator stessi, che senza TikTok si troverebbero disoccupati a fronte degli ingenti guadagni che si trovano a ottenere oggi grazie al programma di affiliazione con TikTok ma soprattutto grazie al palco infinito che la app fornisce loro. I creator dovrebbero annunciare una conferenza per mercoledì prossimo a Capitol Hill. “I legislatori di Washington che dibattono su TikTok dovrebbero per prima cosa ascoltare i fatti direttamente dalle persone le cui vite sarebbero direttamente condizionate dalle loro decisioni”, ha detto recentemente il portavoce di TikTok Jamal Brown. “Non vediamo l’ora di accogliere i nostri creator nella capitale, aiutare a fare in modo che le loro ragioni vengano ascoltate, e continuare a veicolare un impatto significativo nelle loro vite e in quelle della loro comunità”.