Sonia Bruganelli ha recentemente espresso le sue opinioni sulla partecipazione al programma “Ballando con le Stelle” durante un’intervista a “Belve” su Rai Due, condotta da Francesca Fagnani. L’imprenditrice e ex moglie di Paolo Bonolis ha denunciato che la trasmissione l’ha “usata come personaggio polemico”, sottolineando come il suo ruolo fosse stato costruito ad hoc per attirare polemiche e attenzione.
Bruganelli ha commentato il trionfo del programma, sostenendo che la sua presenza ha contribuito in modo significativo al successo della stagione, accentuando che molto fosse stato orchestrato. Ha dichiarato: “Quello che interessava era creare hype intorno alle polemiche che infatti quest’anno hanno funzionato più di sempre”. Nel corso del suo percorso, Sonia ha spesso avuto screzi con la giuria, in particolare con Selvaggia Lucarelli.
L’ex moglie di Bonolis ha rivelato che in realtà l’attenzione non era rivolta ai suoi progressi nel ballo, visto che le sue coreografie duravano meno rispetto a quelle degli altri ballerini. Ha notato che i momenti di confronto con la giuria ricevevano più tempo rispetto alla sua esibizione, comunicando un certo disincanto riguardo l’esperienza. Rispondendo a Fagnani se considerasse bella la sua esperienza, ha rilasciato un laconico “Insomma…”.
In aggiunta, Sonia ha discusso della sua vita personale, toccando il tema della sua relazione con Paolo Bonolis e quella attuale con Angelo Madonia. Quest’ultimo è anche un ballerino nel programma e ha recentemente affrontato difficoltà professionali, essendo stato escluso per tensioni accumulate. Riguardo al suo compagno, Sonia ha detto: “Lui sta bene. Sono io che sto male che sto ancora qui dentro”, rivelando un certo stato d’animo durante la competizione.
La sua intervista ha sollevato interrogativi sul format del programma e sulle dinamiche create intorno ai concorrenti, evidenziando come il coinvolgimento personale e le polemiche possano essere utilizzati per garantire ascolti elevati. Dunque, Sonia Bruganelli emerge non solo come protagonista di un reality, ma anche come consapevole critica di un sistema televisivo che premia il sensazionalismo.