Tensione nell’associazione “Il Mondo al Contrario” dopo l’espulsione di Marco Belviso. Il giornalista ha denunciato il presidente Fabio Filomeni, il segretario Bruno Spatara e il tesoriere Gianluca Priolo accusandoli di violenza privata e minacce. L’incidente è avvenuto il 22 settembre a Udine, quando i tre membri del comitato avrebbero raggiunto Belviso a casa sua per comunicargli la sua espulsione a causa delle critiche rivolte alla Lega. Belviso ha precisato che Roberto Vannacci, figura di punta dell’associazione, non era coinvolto nella questione.
Belviso ha raccontato di un messaggio ricevuto da Filomeni, con cui lo informava di essere in arrivo. Pensava che Filomeni fosse venuto per chiarire la situazione, ma una volta entrati, le minacce sono scaturite. Secondo il racconto, i membri del comitato avrebbero adottato un atteggiamento intimidatorio, dicendo a Belviso di rimanere zitto e seduto. Gli avrebbero mostrato un documento della loro organizzazione che attestava la sua espulsione deliberata durante una riunione a Mestre. Belviso avrebbe dovuto firmare tale documento oppure rinunciare alla sua professione giornalistica, opzione che ha rifiutato categoricamente.
La discussione è terminata in modo apparentemente tranquillo, quando è suonato il citofono, permettendo a Belviso di liberarsi della situazione. Tuttavia, l’incidente ha scatenato un acceso dibattito su ciò che è accaduto. Filomeni ha risposto alle accuse affermando che l’espulsione di Belviso era stata comunicata in modo corretto e rispettoso, e ha aggiunto che ci sarà la necessità di tutelare l’onorabilità dell’associazione e dei suoi membri dalle affermazioni lesive.
In questo contesto, la questione dell’espulsione di Belviso ha messo in luce tensioni interne all’associazione “Il Mondo al Contrario,” la quale è legata a Roberto Vannacci. Il futuro dell’organizzazione e le dinamiche tra i membri rimangono incerti, così come le conseguenze legali di questo scontro. La denuncia di Belviso segna un punto critico per il gruppo e il suo sostegno a Vannacci, creando un’atmosfera di conflitto che potrebbe influenzare le loro operazioni future.