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giovedì, 16 Gennaio, 2025
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Aumento del potere d’acquisto delle famiglie, ma diminuzione del risparmio: cresce la pressione fiscale

Nel terzo trimestre del 2024, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi hanno registrato una crescita dell’1,6%. Secondo l’Istat, questo segna il settimo trimestre consecutivo di crescita del potere d’acquisto delle famiglie, che, pur mostrando uno sviluppo meno robusto rispetto ai periodi precedenti, continua la sua tendenza positiva. Tuttavia, la propensione al risparmio ha mostrato una diminuzione congiunturale, scendendo al 9,2%, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente; in termini tendenziali, tuttavia, prosegue la sua crescita. Il potere d’acquisto è cresciuto dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, malgrado un incremento del 0,2% del deflatore implicito dei consumi.

In ambito aziendale, la quota di profitto delle società non finanziarie è diminuita, attestandosi al 42,4%, con una flessione di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Allo stesso modo, il tasso di investimento delle società non finanziarie ha mostrato una diminuzione, scendendo al 21,7% (-0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente). Questa riduzione nella quota di profitto e nel tasso di investimento conferma una tendenza in atto dalla prima parte del 2023.

Sul fronte fiscale, la pressione fiscale è aumentata, raggiungendo il 40,5%, con un incremento di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati sul contro trimestrale delle Amministrazioni Pubbliche evidenziano un miglioramento nel rapporto deficit/Pil, che nel terzo trimestre 2024 è stato del -2,3%, rispetto al -6,3% nello stesso trimestre del 2023. L’Istat sottolinea che l’incidenza del deficit delle Amministrazioni Pubbliche sul Pil è migliorata significativamente. Il saldo primario delle Amministrazioni Pubbliche, che esclude gli interessi passivi, è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,7% rispetto al -2,8% nel terzo trimestre del 2023. Anche il saldo corrente è in attivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,9%, leggermente migliore rispetto all’1,6% registrato nello stesso trimestre dell’anno precedente.

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