La notte del 6 dicembre, a partire dalle 2, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato numerose scosse sismiche nei Campi Flegrei, vicino a Pozzuoli, Napoli. La scossa principale, di magnitudo 3.4, si è verificata alle 5:33 e ha scatenato panico tra la popolazione, che si è riversata in strada, temendo ulteriori eventi catastrofici. La scossa, pur essendo la più forte, non è stata l’unica: alle 01:59 è stata registrata una scossa di magnitudo 1.9, seguita da altre di magnitudo 1.4 e 1.3.
La paura è tornata a serpeggiare tra i residenti, con molti che hanno espresso la loro inquietudine sui social media. Non si sono riportati danni a persone o cose, ma la preoccupazione è palpabile, come dimostrano i commenti degli utenti, tra cui chi afferma che lo sciame sismico “si fa sentire benissimo” e che “questa volta non vuole proprio finire”.
Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, ha rassicurato la popolazione, comunicando che la situazione era sotto controllo e che le attività di monitoraggio proseguivano regolarmente. I fenomeni sismici, per quanto allarmanti, sono stati definiti “ordinari”. Manzoni ha suggerito che il fenomeno sismico si sta attenuando, pur rimanendo monitorato dalle autorità competenti.
Nei Campi Flegrei è in corso da tempo uno sciame sismico che, contrariamente a quanto sperato, continua a manifestarsi attraverso scosse simili a quelle avvertite 40 anni fa. Gli esperti sono attivi nello studio della situazione, analizzando costantemente gli edifici e monitorando le condizioni della zona. Finora, la maggior parte degli immobili controllati non ha mostrato gravi problematiche.
Una nota positiva è l’annuncio della Regione Campania, che ha deciso di stanziare contributi economici per le famiglie colpite dal terremoto, garantendo fino a 900 euro al mese per i nuclei la cui abitazione è stata compromessa. La mobilitazione straordinaria, firmata dal Ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, implica una preparazione sempre attenta e un piano di evacuazione già attuato nei mesi precedenti. Gli scienziati, intanto, continuano a lavorare per capire i potenziali scenari futuri legati a queste attività sismiche.