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sabato, 7 Dicembre, 2024
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Attacco informatico al Bologna: furto di dati sensibili e ricatto alla società

Il Bologna FC è stato vittima di un cyberattacco, durante il quale gli hacker hanno rubato circa 200 GB di dati sensibili dai database della società. Questi dati comprendono contratti, informazioni personali su calciatori e dipendenti, cartelle sanitarie dei giocatori, oltre a informazioni finanziarie e dettagli su accordi di sponsorizzazione. La società ha denunciato l’accaduto dopo che il gruppo di criminali informatici RansomHub ha rivendicato il furto e ha avviato un ricatto.

L’attacco si è verificato il 19 novembre. Gli hacker sono riusciti a bypassare la sicurezza della sede del Bologna, localizzata a Casteldebole, attraverso un ransomware, metodo frequentemente utilizzato da questo gruppo di cybercriminali che minaccia quotidianamente aziende globali per ottenere riscatto. RansomHub ha rivendicato sul dark web di avere in mano circa 200 GB di dati, incluse informazioni personali dei tesserati come compensi e profili medici dei giocatori, e dati sensibili relativi a dipendenti, tifosi e alla struttura stessa del club.

Gli hacker hanno accusato il Bologna di non aver adottato misure di sicurezza adeguate, implicando quindi una violazione delle normative europee sulla protezione dei dati. Hanno minacciato di divulgare pubblicamente tutti i dati medici e personali dei calciatori, mostrando anche un contratto dell’allenatore Vincenzo Italiano, complete di retribuzione e informazioni sensibili.

Il Bologna ha confermato la minaccia attraverso un comunicato, affermando di non avere intenzione di pagare il riscatto e sostenendo che i dati rubati potrebbero essere obsoleti. Nella nota, la società ha avvertito che qualsiasi uso o diffusione dei dati rubati sarà considerato illegale e ha sporto denuncia presso la polizia postale, informando anche il Garante della privacy.

In sintesi, il Bologna FC è al centro di un grave attacco informatico che ha portato al furto di dati sensibili, con un ricatto da parte degli hacker, ai quali la società ha risposto negando di cedere al ricatto e adottando le misure legali necessarie.

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