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lunedì, 10 Febbraio, 2025
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Attacco al giovane a Bressanone: le parole del padre sull’aggressione brutale

Renato d’Alberto esprime preoccupazione dopo l’aggressione del figlio di 18 anni a Bressanone, in provincia di Bolzano. Alex è ancora ricoverato, con un intervento delicato in arrivo e diagnosi di frattura del setto nasale e del pavimento orbitario. Il padre sottolinea che, nonostante Alex sia un perfetto bilingue, è stato insultato come “sporco italiano” da un gruppo di almeno nove coetanei. Renato chiede che tali insulti non vengano strumentalizzati per creare divisioni tra i gruppi linguistici presenti da tempo nella regione.

L’aggressione è avvenuta l’11 gennaio durante un Maturaball, un evento per celebrare l’ultimo anno di scuola. Durante la festa, un gruppo proveniente da Laion ha iniziato a infastidire gli altri partecipanti, scatenando la reazione della sicurezza. L’aggressione è avvenuta poi all’esterno, quando un amico di Alex ha urtato accidentalmente uno dei membri del gruppo. Il branco ha quindi assalito Alex, che aveva cercato di difendere il suo amico. È stato bloccato a terra e colpito ripetutamente in faccia.

Secondo Renato d’Alberto, la violenza si è conclusa solo grazie all’intervento del personale di sicurezza del locale, che ha salvato suo figlio dall’aggressione. La reazione della politica non si è fatta attendere; Marco Galateo, vicepresidente della Provincia di Bolzano, ha definito l’accaduto “un fatto gravissimo”, che sarebbe ancora più grave se si confermasse la matrice anti-italiana. Anche Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha espresso sgomento per il persistere di episodi di natura etnica e linguistica contro gli italiani in Alto Adige nel 2024.

Renato d’Alberto si rivolge ai giovani chiedendo di riscoprire il rispetto, un valore fondamentale per convivere pacificamente. In un contesto già fragile, ha espresso la necessità di evitare polemiche e divisioni tra le diverse comunità linguistiche. La situazione rimane delicata mentre la famiglia di Alex attende importanti interventi chirugici e cerca di vivere con la conseguenza di un’azione violenta che ha, purtroppo, risvegliato antichi rancori.

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