Sono Articolo21, Free Assange Italia, Italiani per Assange e La mia voice per Assange
Articolo21, con Free Assange Italia, Italiani per Assange e La mia voce per Assange, ha inviato a consigliere e consiglieri del Comune di Roma una mozione che chiede la cittadinanza romana onoraria per il fondatore di WikiLeaks, imprigionato a Londra da 4 anni.
“La nostra associazione -spiega all’Adnkronos il presidente di Free Assange Italia, Vincenzo Vita- sta seguendo da tempo una vicenda che tocca il fondamentale diritto di cronaca. L’eventuale estradizione del fondatore di Wikileaks dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti (dove rischierebbe una condanna a 175 anni di carcere in base ad una legge sullo spionaggio del 1917) sarebbe un precedente abnorme. Verrebbe messa in questione la libertà di informare e di essere informati”.
“Guai, dunque, a sottovalutare un simile passaggio -prosegue Vita- Tuttavia, mentre il ‘nemico pubblico’ giace in un luogo orrendo di detenzione inglese paragonato a Guantanamo, in condizioni fisiche e psichiche tremende, ancora si tende a considerare irrilevante un dramma umano, politico e morale. Non per caso la Federazione nazionale della stampa italiana, insieme alla omologa internazionale, si è mobilitata con decisione. E così l’Ordine dei giornalisti ha voluto simbolicamente consegnare -attraverso Stefania Maurizi e il padre di Assange, John Shipton- la tessera ad honorem a colui che, pur avendo svelato gli arcani e i misfatti del potere segreto delle guerre in Iraq e in Afghanistan, non era stato riconosciuto come giornalista”.
Diverse città, da Pescara, a Napoli a Reggio Emilia, a Forte dei Marmi a Monterotondo, per citarne alcune, hanno già offerto la cittadinanza. “Roma, la capitale, non può sottrarsi, anche per l’enorme valore che avrebbe simile riconoscimento -sostiene Vita- Insisteremo in questi giorni perché il risultato possa essere raggiunto in tempi brevi. Con le altre sigle proponenti ne faremo un tormentone civile”. (Rossella Guadagnini)