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Arsenale d’armi scoperto in un capannone: indagini sulla Curva Nord dell’Inter

La polizia ha scoperto un arsenale di armi in un capannone a Cambiago, in provincia di Milano, che si sospetta appartenga a membri della curva nord dell’Inter. L’operazione è avvenuta nel contesto di un’indagine su Cristian Ferrario, un ultrà di 50 anni collegato ad Andrea Beretta, attualmente in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco.

All’interno del capannone sono state trovate una varietà di armi, tra cui pistole, kalashnikov, giubbotti antiproiettile, bombe a mano, granate, mitragliette e una significativa quantità di munizioni. Gli agenti della squadra mobile, guidata da Alfonso Iadevaia, hanno richiesto l’intervento di artificieri dopo aver confermato la presenza di esplosivi.

Il legame tra il materiale rinvenuto e la curva nord dell’Inter non è ancora stato ufficialmente verificato. Tuttavia, secondo quanto riportato dall’ANSA, si ipotizza che le armi potessero essere utilizzate dai membri della curva. Il capannone è associato a Ferrario, che in passato era stato sottoposto agli arresti domiciliari e obbligo di dimora nell’ambito dell’inchiesta Doppia Curva, condotta dal pm Paolo Storari della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli investigatori ritengono che Ferrario fosse un prestanome di Beretta.

Cristian Ferrario è stato arrestato con l’accusa di detenzione di armi da guerra e successivamente trasferito a San Vittore. Attualmente è a disposizione del pm di turno, Luca Poniz. Nell’ambito dell’inchiesta Doppia Curva, a Ferrario sono stati contestati reati di concorso in associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di beni. Egli sarebbe stato coinvolto in una transazione finanziaria tra Beretta, Bellocco e un imprenditore, al quale il gruppo avrebbe offerto una “protezione mafiosa” per i suoi investimenti in Sardegna.

Questa operazione della polizia mette in luce le relazioni tra malavita e il tifo calcistico, evidenziando la gravità della situazione e il potenziale rischio rappresentato da gruppi ultras per la sicurezza pubblica. Le indagini continuano e il quadro dei coinvolgimenti e delle responsabilità si fa sempre più complesso.

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