Anna Ferzetti è una delle protagoniste della serie Disney+ dedicata a Sarah Scazzi, dove interpreta il personaggio di Daniela, una figura inventata e non realmente esistita. Questo ruolo le ha consentito di esplorare un aspetto della media che spesso risulta morboso e violento. In un’intervista con Today, Anna ha spiegato che il suo personaggio rappresenta la componente mediatica e il sistema che spesso supera i limiti nel trattare notizie tragiche. Ha ritenuto interessante lavorare sulla figura della giornalista donna e riflettere su cosa significa trovarsi in una situazione del genere, con la consapevolezza di essere andata oltre.
Anna ha sottolineato l’importanza per gli attori di non giudicare i personaggi scomodi che interpretano, ma di cercare di capirli per raccontare storie drammatiche in modo autentico. Daniela come personaggio presenta diverse sfaccettature; all’inizio è vista come una donna ambiziosa e determinata, sempre alla ricerca di notizie. In un’intervista a TvSerial, ha affermato che, sebbene Daniela sia una brava giornalista, è anche una donna con le proprie aspirazioni e complessità.
In un’altra intervista con FunWeek, Anna ha approfondito il suo approccio alla creazione di Daniela. Ha esplicitato che non rappresenta una giornalista specifica dell’epoca, bensì una figura che incarna l’ambiente mediatico di quel tempo, caratterizzato da una ricerca quasi disperata di scoop. Tuttavia, Anna e il regista Pippo Mezzapesa si sono impegnati a rendere il personaggio più umano, cercando di trasmettere le emozioni e le sfide interiori che i giornalisti affrontano nel coprire tragedie. Questo lavoro ha visto anche un ritorno, da parte di Daniela, alla riflessione su cosa significhi vivere eventi drammatici e il peso morale di tale reportage.
Anna ha espresso il suo orgoglio per far parte di questo progetto e per aver avuto la responsabilità di raccontare una storia complessa con rispetto. Ha sperato di riuscire a comunicare autenticamente la vulnerabilità e l’umanità nel suo ruolo. La sua testimonianza mette in evidenza il delicato equilibrio del giornalismo e l’impatto delle notizie sulla vita umana, alludendo all’importanza di non perdere mai di vista la dimensione umana dietro le notizie.