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martedì, 10 Dicembre, 2024
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Anche in Turchia lo spettacolo dello Special One

José Mourinho continua a far parlare di sé anche in Turchia, dove allena il Fenerbahce. Dopo la vittoria per 3-2 contro il Trabzonspor, avvenuta al 100′ grazie a un gol di Amrabat, Mourinho ha espresso il suo malcontento nei confronti del VAR e del sistema arbitrale in un’intervista post-partita. La sua strategia di comunicazione, già nota in Italia, si basa sul concetto di “noi contro tutti”, una tattica efficace che ha utilizzato anche nelle sue passate esperienze con l’Inter e la Roma.

Nonostante la vittoria, il Fenerbahce si trova in una posizione di svantaggio rispetto al Galatasaray, che guida la classifica con 28 punti, 5 punti sopra i rivali. Mourinho ha criticato l’arbitraggio, descrivendo l’arbitro come un “ragazzino” in campo e definendo l’addetto al VAR come il “uomo partita”, nonostante non fosse visibile. Ha condiviso il sentimento di frustrazione dei tifosi del Fenerbahce, esprimendo il desiderio di non vedere più quel tipo di arbitraggio, che ha definito “sospetto”.

Durante l’intervista, Mourinho ha ribadito il suo punto di vista, dicendo che il Fenerbahce gioca non solo contro gli avversari, ma contro un sistema che percepisce come ostile. Ha ammesso che non è stato informato totalmente sulle effettive difficoltà del campionato turco prima di arrivare, esprimendo rammarico per la mancanza di trasparenza da parte del club.

“Se il sistema reagisce contro di me, le mie parole potrebbero non avere più valore”, ha avvertito, sottolineando però che ora i tifosi sono più consapevoli delle problematiche in atto. Mourinho ha chiesto ai sostenitori del Fenerbahce di alzare la voce contro ciò che accade, affermando che mentre lui potrebbe essere punito per le sue dichiarazioni, i tifosi devono farsi sentire.

Alla fine, Mourinho ha condiviso la sua determinazione a rimanere al Fenerbahce e il suo impegno per il club, sottolineando che, nonostante le avversità, devono rimanere saldi e “puliti” nel loro operato. La sua presenza e le sue parole hanno già sollevato un forte dibattito in Turchia, dove il calcio è accompagnato da una forte passione e rivalità.

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